Al fine di comprendere il comportamento biomeccanico della spalla e, quindi, l’origine dei suoi più frequenti meccanismi di lesione, è importante capirne il funzionamento: come già accennato in precedenza, il sistema di stabilizzazione attivo dell’articolazione è dato da due grandi gruppi muscolari (intra ed extra rotatori) con funzioni antagoniste; ma mentre il primo gruppo è composto da muscoli grandi , potenti e con leve più lunghe (gran pettorale, gran dorsale, grande rotondo e sottoscapolare) , il secondo può contare su elementi più piccoli e meno potenti (sottospinoso, piccolo rotondo).
Ciò può a lungo andare determinare, in situazioni predisponenti (quali l’ambito sportivo o il sovraccarico funzionale di alcune professioni) l’insorgenza di uno squilibrio muscolare tra le due forze in gioco, con conseguente “disassamento” della testa omerale nella glena durante il suo range di movimento; come effetto, questo continuo “attrito” crea conflitto e porterà all’infiammazione delle varie strutture intra-articolari (quindi a borsiti, tendiniti, soprattutto del tendine del capo lungo del bicipite e del sovra spinoso, che è il muscolo per eccelenza responsabile della centratura della testa omerale nella glena scapolare) fino ad evolvere in vere e proprie patologie degenerative
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Possiamo quindi schematizzare tutto ciò individuando 3 principali stadi evolutivi del conflitto di spalla: Lo STADIO 1 del conflitto è la BORSITE, che corrisponde ad una sofferenza da pressione eccessiva delle borse sierose (piccoli sacchettini contenenti liquido sinoviale che si trovano nelle principali articolazioni con il compito di favorire il movimento reciproco dei capi articolari e la nutrizione intraarticolare). Si individuano due tipi di borsite: SUB ACROMIO DELTOIDEA o SOTTO DELTOIDEA e SOTTOCO RACOIDEA. Lo STADIO 2 è rappresentato dall’insorgenza di TENDINITI dei muscoli coinvolti nel conflitto, che prendono inserzione a livello dell’articolazione scapolo-omerale ( le più frequenti, proprio per la posizione di questi tendini, sono quella del CAPO LUNGO DEL BICIPITE e del SOVRASPINOSO). Lo STADIO 3 si ha quando alla fine, in seguito alla cronicizzazione di questi processi infiammatori, il conflitto evolve in PATOLOGIE DEGENERATIVE delle strutture articolari, che portano a lesioni anatomiche con rotture parziali o complete (le famose “LESIONI DELLA CUFFIA DEI ROTATORI”). zone di conflitto- Per quanto riguarda le PRINCIPALI ZONE DI LOCALIZZAZIONE DEL CONFLITTO, possiamo affermare che tutti i problemi si localizzano AL DI SOTTO DEL TETTO ( O VOLTA) CORACOACROMIALE.(vedi figura)
(LAC): l’acromion con il legamento acromio-coracoideo (bsd): la borsa sierosa sotto deltoidea, permette lo scivolamento (sotto la doccia acromio deltoidea) dei tendini della cuffia nella zona del trochite; (LCH): la borsa sierosa sotto-coracoidea, prolungata da quella del sottoscapolare,permette lo scivolamento sotto la coracoide del trochine. i diversi tipi di conflitto Il punto debole dell’articolazione, in cui più frequentemente si verifica questo problema, è prevalentemente anteriore, a causa della maggiore facilità di movimento anteriore per la testa omerale, dovuta all’incom pleta stabilizzazione capsulo legamentosa e muscolare (i “forami” già citati in precedenza). In base alla localizzazione della zona di conflitto (e, quindi, del dolore avvertito dal paziente), se ne possono individuare 3 differenti tipi:
2 COSE DA RICORDARE SEMPRE:
Trattamento e riabilitazione dei traumi alle articolazioni della spalla
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