YOGA :
STRUMENTO DI PREVENZIONE E MANTENIMENTO
Nella nostra epoca, le molteplici informazioni sull’antica disciplina dello Yoga, causano spesso confusione in chi non ha mai sperimentato direttamente.
Spesso ci ritroviamo vittime di infiammazioni articolari, tendinee o muscolari che richiedono interventi fisioterapici o sedute di Laser, Tecar o altre tecnologie che aiutano ad alleviare i disagi o a ristabilire un corretto utilizzo della parte interessata.
Partendo dal presupposto che per evitare alcuni disagi infiammatori, una sana alimentazione sarebbe il primo passo per evitare stati infiammatori generalizzati del nostro organismo e del nostro “corpo macchina”, è certo e ormai provato, che la pratica dello Yoga possa essere uno strumento fortemente efficace, come prevenzione rispetto a problemi articolari, muscolari e tendinei. Non solo.
Dopo aver subito periodi di inattività a causa di tali problemi ed aver seguito un percorso di riabilitazione fisioterapica, la pratica dello Yoga svolge un ottimo ruolo di mantenimento per un corretto utilizzo e riequilibrio delle parti interessate e di tutto il corpo nella sua interezza
Per poter comprendere meglio cosa intendo, possiamo partire col dire che
lo Yoga, non è solo pratica di posizioni fisiche ( Asana ).
È essenzialmente equilibrio e ricerca di un coerente punto di incontro tra forza fisica e rilassamento muscolare, associati ad una intensa concentrazione mentale e un distacco emotivo che ci consentono di raggiungere i risultati.
ASANA
Esistono Asana (posizioni) che per essere eseguite richiedono l’energico impiego di alcune fasce muscolari; tutti i muscoli del corpo non direttamente interessati all’assunzione e al mantenimento della posizione devono essere mantenuti il più possibile passivi.
Altre Asana richiedono invece una prevalenza di elasticità e scioltezza articolare; la forza muscolare è ridotta al minimo.
Ogni posizione ha un suo centro e un punto di forza specifici.
Nella fase di apprendimento della tecnica cerchiamo di usare un maggiore rilassamento muscolare; man mano che impariamo la tecnica, avendo cura di capirla bene, possiamo crescere in intensità, aumentando progressivamente lo sforzo.
Lo Yoga a differenza di quello che è il pensiero generale è una disciplina che richiede estrema intensità, che non va però confusa con la forza fisica e la rigidità mentale.
Possiamo affermare che quando pratichiamo le Asana entriamo nel “pulsare” della vita.
Contraiamo e rilassiamo, restringiamo e allunghiamo, apriamo e chiudiamo.
“Tutto il corpo diventa un concerto nel quale ogni musicista deve fare la sua parte; ogni muscolo, ogni legamento, sono concertisti che vanno magistralmente diretti da un direttore d’orchestra che è la nostra consapevolezza, mossa da una ferrea volontà”. W.F.
Per questo le posizioni sono create per fare in modo che l’energia ( Prana ) circoli nel giusto modo, attivando aree differenti, nella misura in cui le Asana sono studiate per farlo.
Il risultato di questo lavoro, nel tempo, sarà un profondo beneficio per il nostro corpo e per la nostra salute.
Ci consentirà di mantenere il nostro corpo più elastico e meno soggetto ad irrigidimenti, che nel tempo creano gli stati infiammatori e i rischi di infortuni. Ci donerà la capacità di espandere la percezione del nostro corpo e delle sue potenzialità. Nel caso di limitazioni create da patologie definite, ci darà la capacità di comprendere quali sono i confini entro i quali poterci muovere con maggiore consapevolezza, per aiutarci a non peggiorare le nostre condizioni o addirittura a migliorare le nostre possibilità.
Inoltre, ultimo ma non meno importante migliorerà la nostra stabilità mentale, aumentando la nostra capacità di gestire le emozioni e di restare concentrati sui nostri obiettivi nella vita di tutti i giorni.